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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Sanremo 2016: un circo Barnum e qualche mezza tacca

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Il 'qualche mezza tacca’ del titolo è scippato da una critica – giusta – fatta da Ernesto Bassignano, cantautore storico e conduttore storico di Ho perso il trend, ottima trasmissione radiofonica. Il buon e barbuto Bassignano ha usato queste parole nel mattino post festival sanremese alle 10 del mattino circa, su Rai 1. Quindi, chi non ci crede, vada a controllare. Detto questo, si può dire finalmente chi ha vinto: Lucio Dalla. Purtroppo, nonostante gli Stadio siano cresciuti spaventosamente, ancora certa critica parla di influssi alla Lucio Dalla (che non sarebbe inutile se, non nascondesse un infinito debito di talento sotteso ma ingiustificato). Comunque e perlomeno non hanno sbagliato a farli vincere. Gli italiani sbagliano di continuo a votare o se ne vanno al mare – salvo poi dire che le cose vanno male con i gaglioffi che hanno mandato al potere – ma questa volta ci hanno preso. D’altra parte, chi avrebbe dovuto vincere? Clementino, Hunt o l’antiquato Lorenzo Fragola? M

Il ritorno del batterista dei Genesis

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Il cinema era stato la sua prima passione : da ragazzino, prima di darsi alle sette note, aveva studiato recitazione e preso parte a qualche lungometraggio (tra l’altro compare in una scena di A Hard Day’s Night, film del 1964 sui Beatles). La musica ha avuto la meglio e ora potrebbe tornare presto nella sua vita. «Kate Bush ha tenuto un concerto a Londra e la gente è andata a vederla, Billy Joel suona al Madison Square Garden, Bryan Adams non ha smesso di fare tour, quindi credo si possa fare», ha detto il cantante britannico. «Mi piace quando qualcuno mi fa sapere di amare una mia canzone, questo è tutto ciò che voglio». Di chi si sta parlando? Semplice, di  Phil Collins. Il mitico batterista dei Genesis ha così continuato: «Mi sono comprato un pianoforte, ce l’ho in casa, non ho scuse».  Phil Collins ha compiuto 65 anni.  In un momento particolare della sua vita, come ha spiegato lui stesso al Telegraph un paio di mesi fa: «Tornerò a fare musica», ha detto il songwriter ingle

O Sanremo o l'Amazzonia

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Da tempo state programmando un viaggio in Amazzonia? Fatelo adesso. Tutta salute. Fatelo prima che vi ghermisca. E’ vero. Non c’è niente da fare: tra una settimana, arriva Sanremo. Se non vi garba l'Amazzonia o il Canada – quello più deserto, dove è solo neve e vento – ‘lui’, il Sanremone, vi raggiungerà. Non è una minaccia, è una nemesi. Comunque, mentre la sessantaseiesima edizione della rassegna canora monopolizza le attenzioni della stampa, la musica italiana va avanti sulla strada di sempre, quella dei concerti dal vivo. Fra quelli buoni ricordiamo Niccolò Fabi che, per esempio, ha aggiunto cinque nuove date al suo tour: il cantautore è attualmente impegnato nella stesura di nuove canzoni, ma annuncia – per luglio – appuntamenti alla Campana dei Caduti di Rovereto (TN), al Teatro Romano di Fiesole (FI), al Teatro Romano di Lecce, al Teatro di Verdura di Palermo e all’Arena Teatro D’Annunzio di Pescara. Date che si aggiungono a quelle teatrali di Napoli, Roma, Milano, Bologna