Il Combat Rock di Parisi
Et C’Est Passe
TrackList
1. Et C’Est Passe
1. Et C’Est Passe
2. Qui Ci Vorrebbe John Wayne
3. Il Grande Cielo
4. Tempi Duri
5. Arrendetevi Siete Circondati
6. Il Dolce Tempo di Maria
7. Non Faccio Prigionieri
MIMMO PARISI – Et C’Est Passe
(2014 – Autoprodotto)
(2014 – Autoprodotto)
‘Et c’est passè’ è un titolo collegato al nome
del cantautore Mimmo Parisi. E', sostanzialmente, il risultato delle sue ultime
fatiche artistiche che ha presentato come cd digitale, scaricabile, fra l’altro,
in perfetto free download, su Jamendo al seguente link, https://www.jamendo.com/it/list/a133344/et-c-est-passe.
Parisi è un autore sui generis, in quanto
non limita il proprio operato all’interno del binomio parole/musica, ovvero il
classico sentiero percorso dal cantautore di marca classica, ma spazia,
complice anche la possibilità offerta dalla registrazione digitale, verso tutti
gli aspetti strumentali dei quali è costituito un album di canzoni. Mimmo
Parisi ha una naturale predisposizione per il rock, un rock che sfuma
attraverso i colori del pop, del hard rock e, perfino, e a sconfinare, nel
metal. E’ autore di due precedenti cd usciti solo in forma digitale dal titolo
‘Quando Non 6 Totti o Ligabue‘ e ‘Non Faccio Prigionieri‘, qui si ripresenta
con sette brani (non tutti inediti) racchiusi in un cd che si chiama, per
l’appunto, ‘Et C’Est Passe‘.
Quindi, quello che ci propone potremmo definirlo un cd
rock dove la sua chitarra dirige le trame. I testi sono interessanti,
sicuramente hanno quel quid che potrebbe portare in emersione il nome di questo
autore: nel marasma musicale italiano, dove chi è arrivato pensa a conservare
il posto al sole facendo magari canzoni che non hanno bisogno di grandi
riflessioni, la sua proposta risulta invece chiaramente frutto di una voglia di
raccontare il personale punto di vista sul mondo. D’altra parte, basta chiudere
gli occhi e l’alta tensione presente all’interno dei brani più critici, si fa
spazio con naturalezza e spontaneità. Apre la title track ,che risulta un brano
che rimanda al mondo dei cantautori francesi, ma con arrangiamenti hard rock.
Veramente centrata ’Qui Ci Vorrebbe John Wayne‘ con un testo molto diretto e
mirato all’attualità della nostra derelitta Italia e non da ultimo, una buona
prova alla chitarra.
Con ‘Il Grande Cielo‘, siamo in pieno trip
azzurro. Il brano è molto intimistico ed è una sorta di soliloquio, arpeggiato
e cantato con passione; forse, per chi è abituato a ragionare per categorie a
compartimenti stagno, potrebbe risultare staccato dai canoni rock: è un errore
interpretativo/ermeneutico, forse che ‘Yesterday’ è inquadrabile in qualcosa di
non rock? Quando un brano è bello, basta dichiararlo e non etichettarlo, e ‘il
grande cielo’ è bello. Il rock continua la sua corsa in ‘Tempi Duri‘,
composizione dal riff scintillante e che calamita l’attenzione. Più incazzosa
‘Arrendetevi Siete Circondati‘ molto politicizzata e dai ritmi più serrati. Gli
interventi di tastiera segnano con decisione la temperie sciorinata dal testo.
Nella composizione ‘Il Dolce Tempo di Maria‘ si vira verso la ballata rock. La canzone mette in mostra l’ottimo potenziale che Mimmo Parisi
ha nel disegnare una ballad di spessore. Chiude ‘Non Faccio Prigionieri‘ che,
come concetto ideologico, ricorda ‘Combat Rock’ dei Clash, come aspetto…
notarile (n.d.r. da nota: croma, semibiscroma, etc.), invece rimanda, con il
suo carico metal al rock fatto con le chitarre e non con le nacchere o
qualsiasi altro strumento spacciato per ‘nuovo linguaggio rock’: il rock va
fatto con le chitarre, altrimenti è altro, magari più bello, ma altro.
Insomma, giusto per ricollegarmi a quanto
appena detto, se vi piace il rock, qui c’è il rock. Fatto con le chitarre. Va
detto che Parisi lavora nel suo piccolo studio, chiamato romanticamente
Stelledicarta, interessandosi in prima persona della distribuzione (sui digital
store che sostengono la sua musica), della promozione (i classici amici
blogger, i giornalisti di larghe vedute, il passaparola) e, dulcis in fundo,
della produzione fatta all’insegna di Sparta. Quindi se ci si aspetta la
produzione di Danger Mouse, Paul Epworth, Ryan Tedder, Declan Gaffney e Flood,
ovvero quelli che hanno prodotto l’ultimo degli U2, ‘Songs of innocence’, be’,
bisogna attendere: nel disco di Mimmo Parisi c’è solo dell'ottimo rock sincero…
ed arrabbiato.
Diego Romero, giornalista musicale
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