Viva Braveheart, anche se ha perso
I no hanno vinto con 10 punti di vantaggio sugli avversari. Il 55% di voti non ha voluto l'indipendenza,
l'affluenza record è stata ben dell'84 per cento.
David
Cameron è, nella sua soddisfazione, comunque già avanti con il tema Scozia,
infatti pensa di dare le possibilità di “devolution” a queste forze autonomiste
che sono sicuramente da tenere in considerazione.
Oltre alla
Scozia, anche l’Irlanda del Nord e
il Galles potrebbero usufruire della
visione progressista di Cameron. Infatti, oltre alla stessa Union Jack della
Regina, anche il resto dell’Europa era in fibrillazione per i risultati di
questo referendum made in Scozia. In caso di separazione le ripercussioni, si
temeva, sarebbero state se non catastrofiche, perlomeno di importante rilievo
per tutte le nazioni europee, prima, e extraeuropee dopo, visto che il mondo attuale è pur sempre eurocentrico.
Almeno finché i paesi dell’area cinese e giapponese non s’impossessino del
mercato globale.
Se si pensa
all’attimo prima del voto, ci si può rendere conto di come la situazione non
fosse di facile previsione. Le pulsioni secessionistiche erano troppo pressanti
per pensare a una loro defaillance. D’altra parte le forze reazionarie e,
perlomeno da un punto di vista folcloristico e monarchico, quindi reali, hanno
avuto da sempre uno spessore di grande resistenza alle spallate contrarie.
Qualche dubbio di valore attuale era tuttavia nato in seguito a un evento/novità: il voto accordato ai cittadini
anagraficamente legati alla qualifica di sedicenne.
Già, infatti, per qualcuno, l’opportunità di dare anche ai sedicenni la
possibilità di partecipazione alla vita politica della nazione Scozia, era un
vero punto interrogativo e uno spauracchio di non poco conto. E’ notorio come
quell’età sia volubile. A tuttora non si hanno studi che segnalino la
percentuale di votanti di quell’età che abbia scelto un fronte o l’altro,
tuttavia, nel brevissimo futuro, sapremo se i sedicenni hanno avuto in simpatia
la medievale Regina o avrebbero
preferito vincere con Mel Gibson alias
Braveheart.
A proposito
di Braveheart, ad Agorà, solo alcune ore fa, è intervenuto Salvini che ha dichiarato di essersi recato in terra scozzese per
rendersi conto di come ci si comporti in questi frangenti di scelta politica da
parte della gente. Il signor Matteo Salvini è rimasto sconcertato e
favorevolmente colpito dalla civiltà esistente tra i fautori del no e quelli
del sì, quindi ha auspicato che qualcosa del genere avvenga in terra italica.
Il dubbio ora è: ma il signor Salvini ha coscienza del partito (ovviamente, per
i più distratti, è la Lega) nel
quale milita e dei modi garbati imperanti in esso? Nell’attesa della risposta,
si conclude che, per quanto la voglia di affrancarsi dalla nave madre sia,
nella Scozia e in Lombardia, un
segno comune di convergenza, Mel Gibson (Braveheart) e Salvini (Salvini), siano
del tutto personaggi incompatibili.
(A cura di Francesca Guglielmini, webber)
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