L'Europa delle Banche ha perso
ATENE - Migliaia di bandiere al vento, sorrisi e
gioia. “Abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata”:
il premier greco Alexis Tsiprasnon nasconde la
soddisfazione per la vittoria. E annuncia: “Ora chiediamo un accordo per
uscire dall’austerity. Vogliamo un’Europa della solidarietà”. Ma
chiarisce: “Il ‘no’ non è una rottura con l’Unione Europea”. Per il
primo ministro ellenico “domani la Grecia andrà al tavolo negoziale con
l’obiettivo di riportare alla normalità il sistema delle banche.
Vogliamo continuare le trattative con un programma reale di riforme, ma
con giustizia sociale”.Piazza Syntagma, davanti al parlamento di Atene,
esplode in un’immensa festa non appena le proiezioni annunciano la
vittoria del “no” con una percentuale attorno al 60%. La Grecia ha
scelto di dire ‘Oki’ al referendum indetto da Tsipras sulla proposta dei
creditori. Al gazebo del comitato per il ‘no’, che si trova al centro
della piazza, la festa inizia quasi subito. E già dai primi sondaggi,
scatta un applauso anche da parte di chi è davanti agli schemi dei
televisori dei bar.”La vittoria del ‘no’ è la risposta coraggiosa dei
greci – ha detto il ministro greco dell’Economia Yanis Varoufakis-.
I greci hanno detto un coraggioso ‘no’ a cinque anni di ipocrisia e
all’austerità. Da domani l’Europa inizi a curare le nostre ferite.
Tenderemo una mano per collaborare con i nostri compagni e chiameremo
tutti i nostri partner, uno a uno, per trovare un luogo comune e
definire un’intesa positiva per tutti”, ha detto, sottolineando che la
ristrutturazione del debito “è uno degli obiettivi” del governo di
Atene. Ma, ha precisato, “la permanenza della Grecia nell’euro non è
tema delle trattative” fra Atene e creditori, ha scritto in un tweet,
aggiungendo che “l’Europa non permetterà la circolazione di una valuta
parallela”. In serata Antonis Samaras, leader dell’opposizione greca di
Nuova Democrazia si è dimesso. Samaras aveva fatto campagna per il ‘sì’.Vertice Eurozona martedì. L’esito del referendum ha spinto la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande
a chiedere la convocazione di un vertice dell’Eurozona. “Nuove
negoziazioni con la Grecia sono difficilmente immaginabili”, ha detto il
vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, secondo il quale Tsipras ha
distrutto l’ultimo ponte verso un compromesso tra Europa e la Grecia. Ma
la macchina diplomatica va avanti. L’Eurogruppo si riunirà in
settimana. In serata Tsipras ha avuto un colloquio telefonico con il
presidente francese François Hollande, che domani vedrà a Parigi la
cancelliera tedesca per confrontarsi sugli sviluppi della situazione in
Grecia. Sempre martedì si terrà la riunione del Consiglio europeo. Lo ha
annunciato in un Twitter il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk. Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker,
ha avviato stasera e proseguirà anche domani consultazioni con diversi
leader dei Paesi della zona euro, oltre che con i rappresentanti delle
istituzioni. Domani mattina Juncker avrà una conference call con il
presidente dell’Eurosummit, il presidente dell’Eurogruppo e il
presidente della Bce, mentre martedì interverrà al Parlamento europeo a
Strasburgo.
“La proposta bocciata dal popolo greco era quella condivisa dagli
altri 18 Paesi. Ora tocca al governo greco avanzare una proposta che
convinca le altre nazioni”, ha detto il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz
in un video messaggio. “La promessa di Varoufakis che le banche
riapriranno domani e che ci sarà denaro disponibile mi sembra difficile e
pericolosa: credo che il popolo greco vivrà in una situazione più
difficile”.
Il premier italiano, Matteo Renzi, che ha convocato sempre domani mattina, alle 9.30 a Palazzo Chigi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ha intenzione di fare pressioni affinche si esca dal format franco-tedesco. Renzi lo avrebbe detto chiaro e tondo a Francia e Germania: non serve un formato a due, ci vuole un coinvolgimento dei leader e delle istituzioni europee.
Riunione di emergenza. Il premier greco ha convocato per stasera una riunione di emergenza per fare il punto della situazione sul sistema bancario e le esigenze di liquidità per le banche greche, secondo quanto riferiscono fonti governative. Intanto c’è stato un incontro tra il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ed i rappresentanti del sistema bancario greco per verificare se la chiusura delle banche, che termina domani sera, sarà prolungata e per quanti giorni.
Il premier italiano, Matteo Renzi, che ha convocato sempre domani mattina, alle 9.30 a Palazzo Chigi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ha intenzione di fare pressioni affinche si esca dal format franco-tedesco. Renzi lo avrebbe detto chiaro e tondo a Francia e Germania: non serve un formato a due, ci vuole un coinvolgimento dei leader e delle istituzioni europee.
Riunione di emergenza. Il premier greco ha convocato per stasera una riunione di emergenza per fare il punto della situazione sul sistema bancario e le esigenze di liquidità per le banche greche, secondo quanto riferiscono fonti governative. Intanto c’è stato un incontro tra il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ed i rappresentanti del sistema bancario greco per verificare se la chiusura delle banche, che termina domani sera, sarà prolungata e per quanti giorni.
(Ricerca web di Francesca Guglielmini, da Repubblica.it)
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