Ce la possiamo fare, parola di Parisi
IL RITORNO DI MIMMO PARISI CON IL NUOVO
SINGOLO CE LA POSSIAMO FARE
IL LANCIO UFFICIALE
IL LANCIO UFFICIALE
Il rocker emiliano Mimmo Parisi, cantante e
compositore dei due album Quando Non 6
Totti O Ligabue e Et C’est Passe’,
finalmente ritorna con un nuovo singolo che si chiama Ce La Possiamo Fare. Il brano è il secondo inedito di questo 2015.
Il primo, McDonalds’s Angel, centrato
sulla figura della coraggiosa 23enne Tugce Albayrak – molti ne ricorderanno il
nobile gesto di difesa nei riguardi di due ragazzine alle prese con una banda
di teppisti tedeschi, sul finire del crinale del 2014, ad Offenbach, Germania –
ha avvicinato il ‘mestiere’ del far canzoni a un ruolo molto sentito
dall’emiliano Parisi. Il cantautore, in piena epoca affetta dal morbo perverso
della TALENTitudine indirizzato solo alla creazione di professionisti, con McDonalds’s Angel ha cercato di
sensibilizzare l’ascoltatore verso un atteggiamento di riflessione che particolari
fatti di cronaca portano con loro.
Perché e cos’è Ce
La Possiamo Fare?
La risposta allo stesso autore: “Ce La Possiamo Fare è, prima di tutto e prima che si perda di vista
la cosa più semplice da segnalare, una canzone. Una canzone di solito è,
perlomeno per me che non devo ubbidire alla grande industria – non lo dico per
polemizzare, semplicemente è così – una sintesi delle ultime ‘narrazioni’ che
mi sono capitate di vivere: io sono un cantautore freelance, e, quindi scrivo
quando ho qualcosa da dire. Niente pungoli da alcuno per onorare contratti più
o meno luculliani. Detto questo, Ce La
Possiamo Fare, è un brano, se si vuole, di incoraggiamento. In un momento
storico dove un Governo di sinistra(?) fallisce clamorosamente le aspettative
più banali ed è pronto alla replica del ‘ventenniodelcavaliere’ (perfino il
Contratto con gli italiani è stato bissato!), beh, che c’è da dire, che si può
dire per incoraggiare la gente se non Ce
La Possiamo Fare? Qualcuno più famoso di me ha evidenziato “Se bastasse una canzone”, lo so
benissimo che non basta, tuttavia una voce durante la tempesta aiuta a non
sentirsi soli.
Una lettura tecnica del prodotto prevede, all’interno
di una ormai consolidata produzione homerecording di tipo spartana e
autarchica, un passo avanti per la registrazione e la finalizzazione. Mimmo
Parisi, un po’ per convinzione e un po’ per situazione, non si è fatto mai
prendere dal trip della registrazione: si fa quel che si può e non si sta ad
aspettare che arrivi il sound engineer di Madonna che ti faccia un suono della
madonna! Parisi, sulla scia di Gaber e Leporini, pensa che bisogna dire, ammesso che si abbia da dire, e
non che bisogna mostrare (che cosa
poi?).
Ce La Possiamo Fare promette delle
chitarre gustose e le mantiene. Niente indici che scivolano sull’unica corda
che si riesce a beccare per fare l’assolo (quest’ultimo, vale la pena
segnalarlo, pur rimandando ai vari Satriani, Vai and C., risulta misurato pur
facendo affidamento sulla tecnica). Lo stile The Edge tonica/quinta/sui cantini
è carino, ma dovrebbe, ormai, essere fuori catalogo. La voce di Parisi
galleggia egregiamente sulle note medio alte. Questo è un retaggio ovviamente
da rock singer che, proprio per questo, fa di Mimmo Parisi un cantautore
outsider. La parte testuale di Ce La
Possiamo Fare tocca descrizioni quasi, in alcuni passaggi, da pop art alla
Warhol: la citazione di frighi americani, Snoopy, Charlie Brown e Ferrari non
dovrebbe lasciar adito a dubbi. Nel testo non manca lo sguardo che indaga l’ineffabile
servendosi della quotidianità: “A volte guardo la luna su/E penso in fondo
che/Nessuno manda bollette per la luce che da”.
Valutazione:
9
(Comunicato sTAMpa & sTAMpa WEB)
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