Il regista Costa-Gavras critico verso l'Unione Europea
Constantin Costa-Gavras è al
festival del cinema di Venezia. Contro l’Unione Europea, unione che sente come una
tragedia della Grecia moderna. Col suo cinema di denuncia sull’onda del
thriller, in Adults
in the room il regista racconta la crisi
profonda in cui precipitò il paese in cui è nato, e che lasciò a 22 anni, nel
1955, per andare a vivere a Parigi. Nel film, tanto per cambiare, racconta la
bramosia di potere. Il progetto è stato criticato in Grecia poiché, così pare,
il regista abbia avuto un finanziamento statale di 630 mila euro. Ma Gavras ha
risposto alle accuse: «Faccio film da 50 anni: mai preso soldi per promuovere
la politica e i piani di un partito».
Il regista racconta il rischio crac della Grecia nel 2015,
ispirandosi al libro dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, che poi si dimise in contrasto con i compromessi a cui si
adattò il premier Tsipras per non uscire dall’euro: «Ho trovato il soggetto
sull’Europa governata da un gruppo di gente cinica disconnessa da
preoccupazioni umane, politiche e culturali, ossessionata dai numeri e da se
stessa». I protagonisti sono Christos Loulis nei panni di Tsipras e Alexandros
Bourdoumis in quelli di Varoufakis, mentre sua moglie, l’artista visuale Danae
Stratou, è la nostra Valeria Golino. A proposito di libri che, in modo più o
meno diretto, trattano della crisi che ha messo in ginocchio l’occidente degli
ultimi anni, en passant si ricordano qui, Ti voglio bene come nei film di
Mimmo Parisi, e La versione di Fenoglio
di Gianrico Carofiglio. I due
autori vantano ambedue origini pugliesi, e non mancano di costruire i loro
intrecci narrativi su scenari legati ai mutamenti sociali che cambiano di
continuo la geografia politica dell’Italia.
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