Nemmeno il tempo di un abbraccio, libro di Mimmo Parisi

Cover del romanzo 'Nemmeno il tempo di un abbraccio'



Ai protagonisti del libro, Nico e Stella, non è concessa l'opportunità di un saluto, un abbraccio. Esattamente come a tanti che, nell'epoca del coronavirus, si sono allontanati dai loro cari senza un ultimo sguardo.
È il 9 marzo 2020 quando il lockdown blocca l’Italia. I due giovani, come tutti gli italiani, sono confinati in casa; e sui balconi: il loro luogo “d’incontro”.  Nico, non bastasse il casino della pandemia, vive anche affannosamente una patologia agli occhi; ed è in attesa di un trapianto. Anche Stella ha problemi di salute, ma per non aggravare l’ansia del ragazzo, gli nasconde il suo stato. Lui abita in una modesta casa, di fronte alla megavilla di lei, appartenente a una famiglia che compra azioni della Ferrari. I due vivono l’unico tipo di amore permesso dal Covid-19, quello degli sguardi dai balconi e delle dichiarazioni al computer. Il diverso status sociale delle loro famiglie – e quindi la differente ‘resistenza’ al coronavirus – crea in Nico un momento di sconforto. Pensa che, anche nella sfiga, la disuguaglianza non arretra: non è la stessa cosa essere confinati in 70 metri quadri piuttosto che in una villa con piscina, fontana con anatroccoli e usignoli che continuano a vivere la loro primavera. Stella lo capisce e accetta il suo punto di vista. Quando, dopo il 4 e il 18 maggio – finalmente! – arriva il 3 giugno, l’apertura ufficiale della fase 2 decisa dal Governo italiano, i due innamorati sono pronti per il loro primo incontro vis-à-vis. Ma l’evoluzione della malattia di Stella non lo permette: la sua stagione sentimentale con Nico dura i tre mesi del lockdown, quella del ragazzo per lei, per sempre.


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