Un 2021 da Nobel



Il Covid è il tema che purtroppo impera nei titoli dei media. Tuttavia vale la pena - in questi primi vagiti del nuovo anno - ricordare che il 2021 è stato indimenticabile per il Belpaese. Fra i tanti allori in ambito sportivo, un posto d’onore lo merita il Nobel per la Fisica assegnato a Giorgio Parisi (assieme al giapponese Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann) per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria.

Una soddisfazione che vale doppio: se si esclude il Nobel del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli Usa, era da 62 anni che un ricercatore italiano operante in patria non si aggiudicava il premio più prestigioso al mondo. Nel lontano 1959 era infatti toccato a Giulio Natta (Nobel per la Chimica). E, sempre dando un’occhiata ai numeri, quello di Parisi, professore ordinario di Fisica Teorica alla Sapienza di Roma e ricercatore associato all’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), almeno per quanto ci riguarda, è un club assai ristretto: da quando è stato istituito il premio, sono 20 gli italiani saliti sull’Olimpo. Tra loro anche due donne: Grazia Deledda, per la Letteratura, nel 1926, e Rita Levi Montalcini, per la Medicina, nel 1986.

Una vita spesa per la scienza che ha fruttato innumerevoli riconoscimenti, anche a livello internazionale. Vincitore della Medaglia Boltzmann (1992), della Medaglia Dirac per la Fisica teorica (1999), della Medaglia Max Planck (2011), di due advanced grant dell ERC (European Research Council) nel 2010 e nel 2016, e del Wolf Prize per la Fisica (2021), Parisi ha fornito contributi determinanti nella Fisica delle particelle, nella Meccanica statistica, in Fluidodinamica, Materia condensata e Supercomputer. Ed è autore di più di seicento articoli di carattere scientifico.

Per chi volesse affacciarsi sul suo pensiero è disponibile un instant book dal titolo In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi, edito da Rizzoli e allestito in collaborazione con Anna Parisi, che raccoglie alcuni saggi sui sistemi complessi e un’interessante ricerca sugli storni che è anche una formidabile lezione di metodo. Ma non solo: nel libro Parisi riavvolge il nastro della sua vita accademica e regala ai lettori una serie di istantanee in bianco e nero che partono negli anni Sessanta e arrivano fino noi.

Commenti

Post popolari in questo blog

METALLICAmente

Aerosmith, problemi al cantante