Bucci, un parere sulla vita

Un film parla della sua vicissitudine di artista e uomo. «La vita è una ed è tua, puoi farci quello che vuoi. Non mi sento colpevole verso nessuno, non ho rimpianti oppure se preferisce posso anche dirle che ne ho, tanto non potrei cambiare niente. La verità è che tutti ti pretendono a loro immagine e somiglianza, però io sono come sono. Non mi voglio assolvere da solo e non voglio nemmeno andare in Paradiso, che poi sai che noia lassù»,
A dirlo è Flavio Bucci, 71 anni, grigio e scarruffato, tuta blu, ciabatte e un bastone con la testa di cane che gli sostiene il passo malfermo del femore e dell’anima, fratturati e mai guariti, mentre accende e spegne e riaccende sigarette nel posacenere di plastica colmo di cicche, accanto all’espresso del bar nella bottiglietta del succo di frutta.
«Mi fanno male? Bah, c’è una sola cosa che ti uccide, però non lo sai mai prima, quale sarà». Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, solo di polvere avrò bruciato 7 miliardi. L’alcol mi ha distrutto? Mah, ha mai provato a ubriacarsi? E’ bellissimo. Lasci perdere discorsi di morale, che non ho. E poi cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno? Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri, non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco?».
Bucci è uno che ci vede benissimo, mica come l’attuale società che sta con il cappello in mano verso gli imprenditori che, se riescono ad assicurarsi uno stipendio personale da ventimila euro al mese, forse – ma è una speranza vana – ti danno un posto di lavoro. Di lavoro, mica alle Mauritius a contare le stelle della notte!
Forse, bisognerebbe riflettere un attimo sul concetto di lavoro: come dice abilmente Flavio, ”Cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno?”

Commenti

Post popolari in questo blog

Aerosmith, problemi al cantante

Gilby, il chitarrista che sostituì Izzy Stradlin nei Guns n’ Roses