Kirk Hammett e gli assolo

 

Kirk Hammett, chitarrista dei Metallica


Difficile credere che una dichiarazione simile sia uscita dalla bocca del solista dei Metallica: “Odio dire questa cosa per tutti i lettori là fuori” dice Kirk: “ma i non-musicisti, che sono la maggior parte degli ascoltatori, non ricordano gli assolo”.

Così si esprime un chitarrista che ha costruito buona parte della sua carriera e del suo personaggio proprio su dei precisi cliché stilistici, così fondati da fare scuola per tutta una generazione di musicisti a venire, al suono di note frullate in una distorsione estrema e wah wah sempre a portata di piede.

Il primato della canzone


Mentre le riflessioni sull’importanza delle composizioni non faticano a incontrare l’approvazione dei lettori, è proprio il commento sulla “memorabilità” di un assolo che ha fatto discutere, vedendo scendere in campo - sul web - anche celebri colleghi.
In particolare spicca la risposta di Angel Vivaldi che, sui social, controbatte: “Non potrebbe essere più lontano dalla verità. Se l’assolo è scritto da un autore e non da un chitarrista pigro che di adagia sulla memoria muscolare, il tuo assolo resterà con la gente per sempre”.

Non è un attacco personale ad Hammett, spiegherà poi Vivaldi in un post sulla sua pagina Facebook, ma la frecciatina non manca: “Nell’attimo in cui qualcuno cede a questo genere di pensiero, del tipo ‘Non c’è musica memorabile al giorno d’oggi’, sta solo gridando ‘Ho una mentalità chiusa e non cerco nuova musica da giudicare’.

A difesa del chitarrista dei Metallica, si potrebbe obiettare che le persone ricordano molti più assolo di Hammett di quanti non ne conoscano di Vivaldi, ma questo non farebbe altro che continuare a smontare la tesi di Kirk. Insomma, un bel paradosso.

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